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superchuba
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Cominciamo questa nuova avventura, con molte perplessità, molta voglia di provare e molta voglia
imparare dalle esperienze in mare.
Non si ha la pretesa di voler insegnare qualcosa, ma come principio di questo forum vi è la condivi-sione delle proprie esperienze acquisite.
La mia passione relativa alla pesca risale dai tempi in cui ero bambino, iniziando dalla canna da punta per passare poi alla bolognese, alle prime gare, fino alla partecipazione a trofei nazionali.
Poi fui incantato dalla pesca a mosca, dopo più di un decennio passato sui fiumi della italica patria,
sono stato affascinato dal mare, ed eccomi qui a provare nuove sensazioni, nella speranza di poter
tratte dal Mare Nostrum le stesse soddisfazioni che ho provato nelle acque interne.
Le tecniche provate sono svariate, ma qui proverò ad analizzare quelle relative alla pesca a mosca.
Bisogna dire che il mare antistante le coste laziali non è dei più redditizi per questa tecnica, infatti le
migliori mangianze sono quelle vicino la costa, che usualmente ha profondità elevate già nel sottoriva. Quindi non è sicuramente il mare che noi abbiamo!
Quindi le tecniche che possiamo mettere in atto fondamentalmente sono 2:
- da maggio ad ottobre, in assenza di mangianze, possiamo pescare alla stregua del light drifting cioè ancorati sui 20/40/60 mt con pasture agganciate alla barca per tentare i pesci della famiglia degli sgombridi, o tunnidi a seconda del periodo;
- da luglio a novembre sulle mangianze.
Fondalmente sono due tecniche in cui gli artificiali sono quasi sempre uguali ma le attrezzature sono molto diverse.
Attrezzatura :
Canna:
- Canna 9 piedi coda 8 per la pesca a Light Drifting, mulinello adeguato;
- Canna 9 piedi coda 12/13 per la pesca sulle mangianze, mulinello adeguato.
Mulinelli:
Quando si parla di mulinello adeguato, vale lo stesso discorso che riguarda le attrezzature per le altre tecniche di pesca in mare, considerando la potenza dei pesci che andiamo ad insidiare, senza dimenticare l’aggressività e la corrosione della salsedine, caricati con almeno 400 mt di backing o dacron di 80 lbs, al fine di contrastare le fughe dei pinnuti.
Code:
Coda 8, sinking grado 7 o 5 per la tecnica tipo light drifting;
Coda 12 WF galleggiante con core adeguato per la pesca sulle mangianze.
Finali adeguati al periodo ed al tipo di pesca, passando da uno 0,35 Fluorocarbon arrivando al 0.80 sempre in fluorocarbon per la pesca sulle mangianze con tonni.
Esche: artificiali molto redditizi risultano le imitazioni di pesciolini sia in materiale gommoso (Gummy Minnows), che in pelo naturale o sintetico( clouser minnows).
Tecnica:
riguardo la tecnica sulle mangianze credo ci sia poco da dire, si deve arrivare sulla mangianza sotto vento ad una distanza di almeno 20 mt e possibilmente a motori spenti, in deriva. Lanciare sulla stessa e iniziare il recupero dell’artificiale in modo abbastanza veloce, in caso di mangiata ferrare ed alzare la canna per dare modo al mulinello di rilasciare il backing, contrastare la fuga con la frizione e non con la mano sul mulinello, al fine di non ustionarsi.
Per ciò che concerne l’altra tecnica, ancorarsi sul fondale voluto, filare la pastura ad una profondità che varia dai 5 ai 7 metri, pasturare ogni tanto con alici, tale pastura serve per far scambiare il nostro artificiale con la pastura. Attendere che lo stesso fluttui insieme alla pastura tenendo in tensione la coda al fine di avvertire la mangiata. Ferrare in caso di abboccata e poi contrastare il pesce con il backing.
Di sicuro non è la Panacea della pesca, considerando che non sempre si è in grado di trovare mangianze adeguate, ma il solo prendere anche una cavalla o un alletterato è come avere un
treno attaccato alla nostra canna.
Attenzione però questo tipo di pesca provoca molta dipendenza!!!!!!!
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La pesca a mosca in mare, pillole. |
